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Relazioni

I^ SESSIONE: ASPETTI ISTITUZIONALI
Chairman: R. Gualtieri, U. Mazza. Discussant: L. Ferrannini

LA PSICOLOGIA E IL SISTEMA SOCIO-SANITARIO-REGIONALE: LA FUNZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA
[presentazione]
Maria Alessandra Massei

LA PSICOLOGIA IN LOMBARDIA: ATTIVITÀ E PROSPETTIVE [presentazione]
Giorgio De Isabella, Umberto Mazza, Riccardo Telleschi

IL BENESSERE PSICOLOGICO NELL’ORGNIZZAZIONE E NEI SERVIZI DELL’ASL [presentazione]
Franco Lombroso, Aurelio Mosca
La funzione e il ruolo della psicologia nell’ Azienda Sanitaria Locale (ASL) sono andati in questi anni articolandosi e differenziandosi distaccandosi da quella dimensione clinica che, anche in letteratura, viene individuata come la “core identity” del gruppo professionale degli psicologi. Una differenziazione che rende complessa una sintesi e la ridefinizione di un profilo identitario professionale riconoscibile e unitario. Questa evoluzione, insieme ai cambiamenti istituzionali e di assetto del sistema sanitario, condizionano la possibilità per la psicologia di incidere sul sistema, sui servizi e sulle attività di tutela e promozione della salute. Le ASL , ma più in generale il sistema di tutela e promozione della salute, possono costituire un vero e proprio “laboratorio” per la psicologia e gli psicologi che in esso hanno realizzato una ricchezza di interventi, attività, esperienze, saperi. Per individuare le opportunità che questi cambiamenti possono rappresentare per la psicologia l’intervento analizza gli scenari di riforma dei servizi dell’ASL e i contesti di servizio e le attività che vedono impegnate le competenze psicologiche e il ruolo degli psicologi: i consultori familiari, il supporto ai percorsi di sostegno alla fragilità, la consulenza ai processi di aziendalizzazione, la gestione dei processi di empowerment comunitario e della sussidiarietà orizzontale.

L’ATTIVITA’ PSICOLOGICA NEI DIPARTIMENTI DI SALUTE MENTALE: TREND DI ATTIVITA’ E PATTERN DI TRATTAMENTO [presentazione]
Antonio Lora
I dati del sistema informativo per la salute mentale della Regione Lombardia permettono di monitorare l’attività psicologica erogata all’interno dei Dipartimenti di Salute Mentale, analizzandone sia la quantità che la tipologia nelle diverse strutture e diagnosi. L’analisi interessa un periodo di 10 anni dal 1999al 2009, monitorando i trend emersi nell’ultimo decennio e focalizzando l’attenzione in modo più approfondito sui pattern di trattamento psicologico-psicoterapici erogati nel 2009.

L’ATTIVITÀ DI PSICOLOGIA NEI FLUSSI INFORMATIVI REGIONALI [presentazione]
Laura Lodetti
La rilevazione dei dati di attività delle UO di psicologia avviene nell’ambito di due differenti flussi informativi: il flusso della specialistica ambulatoriale (28/san), il flusso della psichiatria (46/san), il flusso delle prestazioni erogate nell’ambito dei consultori (23/fam). Le attività rendicontate in questi flussi, registrando esclusivamente quanto erogato a utenti esterni all’organizzazione e non le prestazioni erogate al personale e ai dipendenti dell’azienda, che risultano in realtà una quota rilevante dell’attività dei servizi di psicologia. Nel flusso 28/san è riconducibile all’attività degli psicologi in modo diretto solo la prestazione 9409 “colloquio psicologico clinico” esiste tutta una serie di prestazioni che sono a cavallo tra l’attività psicologica e quella psichiatrica che potrebbero essere riconducibili alla figura professionale dello psicologo solo nel caso in cui sia attivata nell’ospedale l’unità di psicologia clinica e attraverso il codice specifico sia rilevato nel campo 35 del file amb 2 “UO di riferimento” che la prestazione è stata erogata dal servizio di psicologia, in tutti i casi in cui il servizio di psicologia non ha un proprio codice di rendicontazione sono riconducibili all’attività dello psicologo sono i colloqui psicologici che non potrebbero essere erogati da nessun’altra figura professionale. Nel flusso dei consultori sono riconducibili alla figura dello psicologo almeno quattro tipologie di prestazioni (visite e consulenze psicologiche) e altre tre, quelle riguardanti la psicoterapia, potrebbero essere erogate sia dallo psicologo che dal neuropsichiatra.
Nei flussi regionali è possibile comunque rilevare la quantità di personale “psicologo” in servizio nelle strutture pubbliche e private accreditate e questo dato da una visione d’insieme di come comunque l’attività sia garantita anche in assenza di un servizio di psicologia clinica accreditato in azienda. Nella rete del SSR lavorano più di 1.000 psicologi di cui però solo 400 a tempo pieno. Considerando le diverse forme di collaborazione ed le diverse percentuali di tempo parziale si possono calcolare in un numero pari a 600 tempo pieno equivalente. Dall’incrocio delle attività direttamente ascrivibili alla figura professionale dello psicologo e della quantità di figure professionali presenti nelle diverse organizzazioni è possibile sviluppare interessanti analisi sulla produttività almeno per quanto riguarda le attività che sono individuabili nei flussi informativi, resta un’area grigia tutta l’attività erogata a pazienti ricoverati e/o al personale ospedaliero.

II^ SESSIONE: ASPETTI DELLA CLINICA
Chairman: E. Molinari, R. Telleschi. Discussant: A. Tiberti

ASSISTENZA PSICOLOGICA E L.E.A. L’ESPERIENZA DELLA A.P.S.S. DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO [presentazione]
Francesco Reitano
Il processo di aziendalizzazione del Servizio sanitario e il progressivo impoverimento delle risorse economiche del Welfare e dell’assistenza sanitaria, hanno portato al centro dell’attenzione i concetti di:
- monitoraggio dell’efficacia degli esiti;
- efficienza intesa come razionalizzazione nell’impiego delle risorse per la realizzazione degli obiettivi di salute;
- appropriatezza come precisione nella definizione degli obiettivi di salute e dei percorsi assistenziali da intraprendere per raggiungerli;
- economicità come ottimizzazione del rapporto costi/benefici.
In questo contesto la disciplina psicologica ha avviato una riflessione per riposizionare il proprio ruolo all’interno del Servizio sanitario allo scopo di superare il tradizionale modello del lavoro psicoterapeutico con il singolo utente “portatore di disagio” e rapportarsi al contesto multidimensionale in cui il Servizio sanitario si trova ad agire, con un orientamento al cliente e al servizio, potenziando una politica per la riorganizzazione ed il governo delle risorse professionali e dei processi d’intervento.
Nelle ormai numerose realtà aziendali italiane in cui le risorse professionali psicologiche sono state riorganizzate in Strutture organizzative complesse di psicologia che erogano l’assistenza nei diversi settori della prevenzione, della clinica, della formazione, della qualità e dello sviluppo del benessere organizzativo, è stato possibile verificare la rispondenza di tale modello organizzativo ai concetti centrali del processo di aziendalizzazione, come per esempio l’individuazione e l’applicazione dei Livelli Essenziali (LEA) alla psicologia nel SSN. In questa direzione l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (APSS) della Provincia Autonoma di Trento si è posta l’obiettivo di raggiungere una maggiore uniformità nelle attività e standard di prestazioni psicologiche e, conseguentemente, equità nei confronti del cittadino – utente fissando in maniera omogenea sul territorio e a livello professionale i livelli delle prestazioni psicologiche che devono essere garantite a tutti i cittadini.

RICERCA E ASSISTENZA: QUALE INTEGRAZIONE POSSIBILE TRA IRCCS E AO? [presentazione]
Giorgio Bertolotti
Gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) costituiscono una rete costituita da 44 – di cui 17 in regione Lombardia. Sono strutture qualificate dal Ministero della Salute come ospedali di rilievo nazionale e di alta specializzazione dotati di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, gestionale e tecnica. La missione è rappresentata dall’erogazione di prestazioni di ricovero e cura congiunta ad attività di ricerca in campo biomedico e di organizzazione e gestione dei servizi sanitari. Gli IRCCS rappresentano per il Ministero della Salute e per il Sistema Sanitario Nazionale nelle sue varie articolazioni un supporto tecnico ed operativo per il perseguimento degli obiettivi definiti dal Piano Sanitario Nazionale in materia di ricerca biomedica e sanitaria e di formazione continua del personale.
La struttura istituzionale degli IRCCS rappresenta il presupposto per una struttura organizzativa che favorisce un approccio multispecialistico e interdisciplinare che richiede alta specializzazione nell’intervento clinico e monitoraggio/esito dei risultati dell’intervento stesso.
Gli IRCCS hanno rappresentato quindi l’ambiente ideale affinché i Servizi di Psicologia oltre al supporto psicologico classico potessero proporre modelli innovativi e realizzare esperienza in interventi diretti ad ottenere una migliore accettazione e gestione della malattia nonché una motivazione ad una corretta osservanza delle prescrizioni terapeutiche e al mantenimento di corretti stili di vita orientati a programmi di prevenzione secondaria.
L’uso di strumenti appropriati per una valutazione quantitativa degli indicatori e la loro registrazione sistematica permette di ottenere indicatori del contributo specifico dell’intervento psicologico nel più ampio quadro della cura del malato (qualità dell’assistenza). Gli indicatori di processo e di esito relativi all’intervento clinico, consentono di effettuare riflessioni sulle modalità operative adottate nel tentativo di renderle più efficaci e meglio mirate all’obiettivo della cura della persona.
Un’adeguata valorizzazione dell’operato delle varie unità di Psicologia dovrebbe dunque realizzarsi laddove siano stati predisposti sistemi di registrazione delle prestazioni erogate protocolli operativi che contengano la valutazione dei risultati clinici conseguiti.
Questo modello operativo fornisce un utile strumento di miglioramento continuo e di verifica della qualità del servizio offerto e potrebbe avere una ricaduta applicativa e di verifica più estesa nei servizi di Psicologia presenti nelle AO.

L’INNOVAZIONE NELLA SALUTE MENTALE: IL RUOLO DELLA PSICOLOGIA [presentazione]
Mauro Percudani
La rete dei servizi per la salute mentale rappresenta una rete di assistenza solida e radicata. La collaborazione tra i servizi di psicologia clinica e le strutture psichiatriche e d NPIA è già una realtà in alcuni contesti ospedalieri, ed in altri può essere elemento di innovazione. Tale prospettiva appare particolarmente interessante in quelle aree dove vi è carenza di progettualità nei servizi. Vi sono nuovi modelli di assistenza rivolti a problematiche specifiche quali, ad esempio, l’intervento precoce nei disturbi psichici gravi, il trattamento dei disturbi emotivi comuni, il trattamento dei distrurbi alimentari, nell’ambito dei quali l’innovazione può avvenire solo attraverso la collaborazione dei servizi psichiatrici con altre discipline, valorizzando lo sviluppo di partnership. Nel corso degli ultimi anni, in Lombardia è stato attivato un piano di azioni innovative per la salute mentale con finanziamenti specifici rinnovati di anno in anno, dove la maggior parte di tali risorse sono destinate a nuovi progetti di assistenza, al miglioramento della qualità, alla formazione degli operatori. Favorire lo sviluppo in una prospettiva di innovazione non è un percorso senza difficoltà. E’ necessario muoversi in questa direzione mettendo al centro le tematiche dei nuovi bisiogni e dell’integrazione delle discipline. Lo sviluppo dei programmi di assistenza per la salute mentale non è legato solo alla disponibilità di risorse aggiuntive, ma dipende anche dalla capacità di far emergere e coordinare tutte le risorse disponibili, attraverso la collaborazione dei diversi attori coinvolti nella tutela della salute mentale, principalmente per attivare percorsi innovativi di assistenza in risposta ai bisogni clinici emergenti.

PSICOLOGI E SISTEMA SANITARIO: UNA INTERSEZIONE DA RIPENSARE [presentazione]
Claudio Bosio
L’intervento parte da una recente indagine condotta a livello nazionale sullo stato e sulle prospettive delle professioni psicologiche in Italia (anno: 2008; n=1500; campione rappresentativo degli psicologi iscritti agli ordini professionali).
L’indagine evidenzia come il posizionamento professionale legato al sistema sanitario pubblico sia stato trainante per la costruzione sociale delle professioni psicologiche nel recente passato, ma costituisca – oggi e in prospettiva – una realtà densa di criticità e con scarse prospettive di sviluppo.
L’intervento approfondirà la lettura della situazione sulla base dei dati raccolti dalla ricerca e svilupperà due linee di riflessione migliorativa della situazione nella direzione:
a) dei contenuti dell’offerta professionale che gli psicologi possono proporre al sistema sanitario;
b) della “forma professionale” entro cui tale offerta può essere proposta.